Nell’ottica di offrire un servizio sempre più stabile ed affidabile abbiamo nell’ultimo anno lavorato molto sulla struttura.
In primo luogo abbiamo trasportato la maggior parte dei nostri sistemi in un data center.
I sistemi sono sempre controllati e gestiti integralmente da noi ma finalmente ci siamo affrancati dalla gestione del raffrescamento e della continuità energetica.
Il data center scelto è ovviamente in Torino, a poca distanza dalla nostra sede, raggiungibile 365 giorni l’anno sette giorni su sette 24 ore al giorno.
E configurato per poter “sopravvivere” a mancanza di corrente elettrica per 30 giorni senza intervento umano (neanche il rabbocco del gasolio necessario ai motori utilizzati per la generazione dell’energia elettrica) sorveglianza armata, ingresso consentito solo dopo identificazione e se si è presenti nell’elenco delle persone autorizzate.
Questa però non è l’unica novità.
Abbiamo profondamente rinnovato anche i sistemi informatici attraverso i quali gestiamo i servizi.
Da tempo si era migrato ad una struttura virtualizzata, ma la migrazione necessitava di un aggiornamento prestazionale.
Infatti abbiamo migrato tutte gli hypervisor a Vmware 5.5 , realizzato una SAN su protocollo i-scsi a 10Gbit/sec, tutti gli array di dischi (basati su ZFS) sono ridondati e fault-tolerant. Forse il linguaggio è un poco tecnico ma i nostri clienti che hanno esperienza in materia potranno apprezzare la maggiore sicurezza che abbiamo realizzato nel datacenter. Inoltre i dati vitali vengono ulteriormente “salvati” in un data center esterno in modo da sopravvivere anche a disastri naturali o meglio devastanti.
Le performance della nuova infrastruttura sono molto soddisfacenti, al di là della maggiore sicurezza che ovviamente era lo scopo primario, anche il lavoro nostro quotidiano è molto migliorato, meno attese, operazioni più veloci meno problemi da gestire.
Sempre per gli amanti del “come funziona un provider” abbiamo nell’ultimo anno implementato nella nostra rete il protocollo mpls. Questo ha permesso di ridurre i tempi di instradamento (routing in inglese) all’interno della rete e soprattutto di poter offrire ad alcuni nostri clienti soluzioni ad hoc e scalabili per il collegamento di infrastrutture geograficamente distanti.